Fauna
Piccoli volatili s'incontrano lungo
i boschi etnei o
in
prossimità di caseggiati rurali abbandonati. E' il caso del
barbagianni:
della tortora
che giunge dall'Africa in aprile e staziona nei boschi per nidificare,
ripartendo in settembre. Ed ancora la
poiana; timida nonostante l'aspetto,
preda in prevalenza piccoli serpenti, uccelli ed anche giovani conigli.
Nelle zone aperte con scarsa vegetazione, ai margini dei
boschi è possibile incontrare la vipera meridionale
"vipera aspis hugyi". Trattasi
di una razza endemica, ospitata da vigneti e muretti a secco.
Sulla lava nera e insidiosa, da solo o in compagnia di
un occasionale
cacciatore,
è
possibile incontrare il grande predatore di conigli selvatici, il
Cirneco dell'Etna definito per
lo standard "razza primitiva".
Nei boschi, nei giardini e nei frutteti vive un roditore
che in autunno, dopo essersi notevolmente ingrassato va in letargo; è
il ghiro. I rapporti che legano
l'uomo al ghiro sono molto antichi. Prima i Greci, poi i Romani erano molto
ghiotti della carne di questo animale che allevavano e
ingrassavano
in appositi recipienti
di
argilla (glirari); nel corso dei banchetti l'anfitrione faceva predisporre
apposite bilance con le quali alcuni notai registravano ufficialmente il
peso degli esemplari più grossi che venivano poi arrostiti sugli spiedi.
Anche in giorni non lontani ritroviamo il ghiro sulla mensa e precisamente
durante la seconda guerra mondiale quando costituì il piatto forte
dei contadini etnei.
Il terrore degli insetti che si annidano sotto la scorza
degli alberi, vero insetticida biologico naturale è il
picchio
verde.
Nel parco, la fauna è composta di animali di abitudini
notturne. Ecco il gatto selvatico con la classica preda che è
il coniglio. Molto simile ad un gatto domestico, è più tozzo
e con zampe più corte. La pelliccia è folta e di colore grigiastro
con striature nere. Solitario, vive nei boschi di querce e nella macchia;
attivo di notte, si nutre di topi, lepri, uccelli e rettili.
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