Agricoltura biologica
Le aziende agricole presenti nel territorio del parco,
per lo più a conduzione familiare, garantiscono al consumatore un'elevata
qualità dei prodotti.
Fra le più prestigiose è da segnalare l'Azienda Agricola
Cozzarelli,
punto di riferimento
per gli allevatori di piccoli animali nonchè produttrice, nel territorio
di Trecastagni, di frutta biologica
la cui qualità è certificata e le cui attività sono
compatibili con la conservazione della natura.
Rispettosa dei vincoli paesaggistici tipici della zona
C del Parco, l'azienda effettua sui manufatti esistenti gli interventi di
manutenzione ordinaria e di
restauro conservativo a salvaguardia
delle strutture edilizie necessarie
per la
conduzione del fondo
(magazzini, depositi, attrezzi, cisterne, baite, ecc.).
L'Ente Parco ha determinato la lista delle
specie eduli del territorio boschivo
al fine di compilare un regolamento del raccoglitore di funghi. L'Agricola
Cozzarelli ha fatto propria la politica del mantenimento delle attività
agro-silvo-zootecniche a garanzia e tutela dell'ambiente naturale e
del paesaggio. Il metodo di produzione
biologica individua, da parte dell'azienda, una soluzione per la salubrità
dei prodotti, la tutela dell'ambiente, la cura dello spazio naturale.
Le
piante, alcune tipiche del fondo, sono i ciliegi che costituiscono un vero
e proprio giardino. Il giardino dei ciliegi è situato ai margini del
bosco dove, nella macchia e negli incolti, crescono
fragoline di bosco, more, lamponi, ribes,
uva spina, corbezzoli, sorbo selvatico.
Lungo i viali, imponenti appaiono le
piante di ciliegio che risaltano
con bell'effetto per la presenza, nel momento della fioritura, di tanti fiori
bianchi che coprono letteralmente i rami.
Tra le varietà autoctone spiccano le "Mastrantonio"
tipiche della zona etnea; tuttavia, l'azienda
possiede tra le migliori
varietà: le famose ciliegie duracine, cioè i duroni, le starking
h. giant, le napoleon, le dolci
di Vignola, le ciliegie
grosse di Pistoia, le Bigarreau Moreau; veri
frutti del paradiso.
E, nel panorama estivo infuocato altri frutti generosi;
meli, peri, kaki, gelsi neri,
fichi gialloro, nocciole, noci, susine,
pesche nettarine delle migliori varietà, azzeruoli, asparagi precoci,
uva italia; tutto ai margini dei boschi di castagni e querce.
Nei terreni
freschi e profondi di
natura silicea, in
zone ben soleggiate
e riparate crescono gli "alberi del pane"; un tempo, almeno, prima dell'avvento
della patata erano chiamati così. La castagna era la risorsa alimentare
essenziale delle popolazioni etnee e teneva il posto del pane e della
carne.
Il "Castanea sativa Miller" o semplicemente "castagno",
associa con l'arrivo dell'autunno il profumo
penetrante e caratteristico
delle caldarroste vendute agli angoli delle strade. |